Il 19 febbraio eravamo in più di 600 persone e gli spalti gremiti fino all’ultimo piano del loggione mi hanno fatto tornare la stessa ansia da prestazione di quando da ragazzino ho eseguito, chitarra distorta a braccio, la sonata in re maggiore di Bach sul palco del teatro Municipale di Ferrara. Ho sudato freddo sperando di non ripetere lo stesso flop 😉 … fortunatamente è andata decisamente meglio di allora, questo grazie al calore che le persone hanno saputo dimostrarmi.
Di cosa ho parlato? Di fiducia online.
Il successo di molti progetti web è basato sul coinvolgimento e sull’innovazione. Ma avete mai pensato a quanto questi dipendano dalla percezione di fiducia delle persone?
Nessuno di noi clicca sul risultato di un motore di ricerca senza percepire la fiducia verso la pagina su cui approderà, nessuno di noi decide di leggere un contenuto senza avvertire l’affidabilità di chi l’ha creato, nessuno di noi sceglie di acquistare un prodotto o compilare un modulo di contatto senza credere nella serietà di un fornitore. La percezione fiducia è alla base di qualsiasi tipo di interazione online.
Quello che in pochi sanno però è che la sensazione di fiducia deriva dall’interpretazione di un complesso schema di stimoli, molti dei quali percepiti solo a livello subconscio.
Ecco perché coinvolgimento e innovazione necessitano di fiducia. La fiducia non genera in automatico coinvolgimento e innovazione, ma è in grado di stimolarli. Quando cerchiamo di capire perché un nostro lavoro non coinvolge o non desta interesse sebbene innovativo chiediamoci prima di tutto se siamo stati in grado di guadagnare la fiducia dei nostri utenti.
Ed ecco le slide, nel caso vogliate approfondire:
Insieme a me, sul palco del SEO&LOVE, si sono succeduti professionisti del settore che stimo per competenza e passione nel loro lavoro: Silvia Signoretti, Ivano Di Biasi, Matteo Pogliani, Francesco De Nobili, Leonardo Prati, Gaetano Romeo, Giulia Bezzi, Loris Castagnini, Graziano Giacani, Ale Agostini, Roberta Migliori, Michela Calculli, Kate Makulova, Simone Puliafito, Massimo Marucci e naturalmente il duo Salvatore Russo/Matteo Bianconi che per l’occasione presentavano il loro libro “un anno di pace”.
Qui potete vedere tutti i loro interventi video
Ognuno di loro ha composto una parte del grande puzzle a cui l’evento SEO&LOVE è riuscito a dare vita. Salvatore ha descritto con questa bellissima metafora il significato del suo progetto: “ho ideato questo evento per fare luce sulla più bella storia d’amore digitale: Content & SEO. Ogni SEO Specialist è come un innamorato che lancia bigliettini oltre un muro, nella speranza che dall’altra parte la propria amata (Google) corrisponda al suo amore. Scrivere contenuti è un atto d’amore, un atto d’amore verso se stessi, un atto d’amore nei confronti del prossimo“.
Essendo SEO non posso che condividere questa zuccherosa riflessione 🙂 , la cosa bella è che mi occupo anche di neuromarketing ed emozioni e questo evento rappresenta la quintessenza dell’experience marketing di cui tanto parlo nelle mie consulenze. C’è la parola Love, così semanticamente evocativa, c’è la percezione di fiducia nei confronti degli organizzatori e dei relatori, la sensazione che sia stato fatto un dono di valore senza chiedere nulla in cambio, il legame della community, il sentirci un “noi” . La tematizzazione costruita sull’ironia e su un target ben preciso di riferimento.
Ci muoviamo in una società che vive di connessioni, un mondo dove le impressioni diventano espressioni che a loro volta influenzano le impressioni di altri.
Le esperienze che viviamo, in particolare quelle intenzionali, sono più importanti che mai, perché nel 90% dei casi decidiamo di condividerle sui social media assumendo inconsapevolmente il ruolo di divulgatori emozionali.
Il cliente è un pubblico che a sua volta ha un suo pubblico che a sua volta ha un altro pubblico. La conseguenza di questa enorme audience collettiva è che i brand non sono più creati, sono co-creati.
L’esperienza quindi è tutto. Impegnamoci a progettare per l’esperienza, perché é questo il valore aggiunto sul quale oggi possiamo davvero fare la differenza.